Le differenze fra i veicoli per i compiti off-road e i camion d’impostazione stradale non sono più così nette come in passato. È il caso del mezzo d’opera XF 480 FAD di DAF, provato da Macchine Edili nell’hinterland milanese, che abbina una configurazione cantieristica ad alcune caratteristiche specifiche dei cabinati on-road. La prima ‘personalità’ è testimoniata dal doppio asse trattivo, dal cambio automatizzato ZF TraXon con programma di cambiata Offroad, dall’allestimento con ribaltabile posteriore Cantoni FV Mark con apertura ad ala di gabbiano, dalla gommatura 13 R 22.5 e, soprattutto, dall’omologazione a 40 tonnate di massa totale a terra. L’impostazione stradale è evidente, invece, nelle sospensioni pneumatiche a quattro soffietti sul tandem da 26 tonnellate SR1360T a singola riduzione e nella barra para-incastro anteriore, richiesta per legge su questa tipologia di veicoli. Si tratta, in sintesi, di un 8×4 non tradizionale da abbinare a un ribaltabile o a una betoniera, ideato per missioni prevalentemente su fondi asfaltati, ma con capacità offroad per l’approccio al cantiere e per il disimpegno su superfici sterrate per il conferimento di materiali da demolizione o il carico di sfusi e di calcestruzzo pre-confezionato per l’edilizia. Il veicolo in prova è equipaggiato con l’abitacolo Day – corto a tetto basso, di 2.030 mm di lunghezza e 1.300 mm in altezza – appartenente alla nuova generazione di veicoli (NGD) del costruttore olandese. Nell’ambito della gamma XF, lanciata sul mercato quattro anni fa insieme agli XG e XG+, l’offerta di cabine comprende, oltre alla Day, anche i modelli Sleeper (lunga a tetto basso, di 1.300 mm di luce interna) e Sleeper High (lunga a padiglione alto di 1.750 mm di altezza). In tutti e tre i casi, si tratta di abitacoli progettati in base alla normativa UE 2015/79 (che sostituisce la 96/53) in tema di pesi e dimensioni dei veicoli e delle loro combinazioni.
L’allungamento della cabina rispetto ai modelli precedenti, l’utilizzo di un parabrezza ricurvo di ampia superficie (2,3 metri quadrati), l’ottimizzazione del flusso d’aria incidente diretto al motore e sotto il telaio e l’impiego di lamierati a profilo ellittico per i pannelli laterali determinano molteplici vantaggi. Queste soluzioni permettono, da un lato, di migliorare la volumetria interna disponibile e, dall’altro, di abbattere la resistenza all’avanzamento, con positivi effetti sui consumi di carburante e, quindi, sul contenimento delle emissioni di anidride carbonica (CO2). Sul versante dei dispendi di gasolio, la riduzione della resistenza si traduce in una diminuzione fino al 6,3% dei consumi in confronto alla precedente generazione di veicoli nelle applicazioni prevalentemente autostradali. Questo risultato è ottenuto grazie anche all’adozione di telecamere esterne al posto dei tradizionali specchi retrovisori laterali presenti, invece, sul mezzo d’opera in prova. L’8×4 monta il sistema di visione digitale anteriore grandangolo Corner view in sostituzione dello specchio frontale e di quello posto sul fianco destro del veicolo. Ai benefici prodotti dall’affinamento aerodinamico, si sommano i contributi dovuti al miglioramento dell’efficienza energetica dei componenti della catena cinematica (motore MX-13, cambio automatizzato TraXon, assali e sistema di post-trattamento dei gas), dell’elettronica (Cruise control predittivo di terza generazione) e del circuito di raffreddamento, che determinano un altro 3% di vantaggio in termini di consumi.
Catena cinematica ottimizzata
Il quattro assi del test monta il sei cilindri in linea MX-13 di 12,9 litri di cilindrata di 483 cv a 1.600 giri/min, con coppia massima di 2.500 Nm nell’intervallo da 900 a 1.125 giri al minuto. Il propulsore è abbinato all’automatizzato ZF TraXon 12TX2620 DD a 12 rapporti con l’ultimo in presa diretta. Il software del cambio dispone della modalità Eco per i trasferimenti stradali, attiva di default all’accensione del motore, per ottimizzare l’efficienza dei consumi e la guidabilità, ed Offroad per la marcia in fuoristrada. Con l’Offroad inserito, agendo su un pulsante collocato sulla plancia accanto a quelli per il dispositivo di anti-arretramento in salita (Hill-holder) e per il bloccaggio dei differenziali, i passaggi di rapporto avvengono a regimi più elevati (circa 1.700 giri/min) e con maggiore rapidità per non interrompere il flusso di coppia diretto alle ruote motrici rispetto alla funzionalità Eco. Inoltre, il software per la marcia in fuoristrada disattiva in automatico il sistema di controllo della trazione per permettere l’eventuale pattinamento delle ruote motrici sui fondi a bassa aderenza, prevenendo così il taglio della coppia. Il TraXon mette a disposizione del conducente anche la funzionalità Rock free (inseribile con un pulsante collocato in plancia), che promuove un movimento basculante (con il regime motore a 2.000-2.200 giri/min) per il disimpegno del mezzo d’opera in presenza di avvallamenti o di terreni scivolosi. I propulsori Mx-11 ed Mx-13 (come quello montato sul FAD 8×4) della nuova generazione adottano un ampio ventaglio di nuovi componenti (monoblocco, testata, iniettori, pistoni, turbocompressore, pompa dell’olio e alternatore), mentre per la riduzione degli ossidi d’azoto (NOx) è disponibile un dosatore di urea più efficiente e prestazionale rispetto al passato. Il tutto a fronte di una riduzione di peso di circa 12 chili, sia per l’MX 11, sia per il top di gamma MX-13. Il primo è disponibile con tarature di 367 Cv, 408 Cv e 449 Cv, cui corrispondo coppie di 1.800, 2.000, 2.200 Nm. L’Mx-13 è, invece, offerto con potenze di 428 Cv, 483 Cv o di 530 Cv e coppie di 2.150, 2.350 e 2.500 Nm a partire da 900 giri al minuto. Si tratta in entrambi i casi di unità multi-coppia, in grado di erogare da 50 a 100 Nm in più in ultima marcia, rispetto alla taratura standard. Anche il freno motore MX Engine Brake è stato potenziato. È ora in grado di erogare una coppia frenante fino a 360 kW (la leva d’inserimento a tre posizioni sulla destra del piantone dello sterzo consente interventi al 30-70 e 100% del valore massimo disponibile), superiore del 20% rispetto alla precedente serie. Questa caratteristica rende, di fatto, superflua l’installazione di un rallentatore idraulico secondario flangiato al cambio. Migliorati anche gli assali di trazione SR1360T con l’introduzione di nuovi cuscinetti per il pignone del differenziale e di una minore quantità di lubrificate. Il che riduce gli attriti per sbattimento e fornisce un contributo all’abbattimento dei consumi di carburante.
Visibilità diretta e comandi a portata di mano
La Day Cab, come le altre cabine della gamma XF, è stata progettata per incrementare la visibilità diretta dal posto guida. Un risultato, questo, ottenuto grazie all’ampia superficie vetrata, alla plancia rastremata verso il lato destro del veicolo (Vision dashboard), al cruscotto inclinato verso il parabrezza e alla bassa linea di cintura. Per migliorare ulteriormente la visibilità laterale da parte del conducente è disponibile, come optional, una finestratura supplementare nella sezione inferiore della portiera di destra non presente, però, sul mezzo d’opera in prova.
La strumentazione prevede un display digitale principale da 12 pollici con tre livelli di informazione selezionabili dal conducente mediante i comandi al volante e uno schermo tattile secondario da 10,1 pollici per la navigazione e il sistema di infotainment (di tipo Luxury, nel caso specifico). Quest’ultimo supporta le proiezioni Apple CarPlay e Android Auto. I pulsanti per l’attivazione del Cruise control adattativo e del limitatore di velocità sono collocati sulla razza di sinistra del volante. Il mezzo d’opera è già predisposto per le soluzioni Plug & Play ideate da DAF per l’integrazione dell’allestimento con la strumentazione veicolo. In quest’ottica, sono previste icone specifiche per attrezzature come ribaltabili, gru e betoniere, che compariranno nella sezione centrale del display principale. Il FAD 8×4 è dotato di tutti i sistemi avanzati di assistenza alla guida previsti per la prima fase del regolamento europeo GSR (General Safety Regulation). Fra questi, il dispositivo Drive-off assist (attivo fino a velocità inferiori a 10 km/h) per la rilevazione degli utenti vulnerabili della strada davanti al veicolo, il Turn assist (attivo fino a 30 km/h) per la scoperta di pedoni o ciclisti posti sul lato destro del camion e il Side assist che informa il conducente della presenza di altri utenti nella corsia adiacente a quella di marcia. Gli altri sistemi di sicurezza includono il dispositivo avanzato per le frenate d’emergenza, la telecamera per il riconoscimento della segnaletica stradale relativa ai limiti di velocità, quella per facilitare le manovre in retromarcia, oltre agli apparati per identificare lo stato d’attenzione del conducente e il monitoraggio della pressione degli pneumatici. I camion di ultima generazione dispongono, infine, anche dell’Event data recorder (EDR), una ‘scatola nera’ in grado di memorizzare fotografie e parametri di guida negli istanti precedenti e successivi a una collisione.
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