Entusiastici (a buon diritto) i consuntivi di fine Bauma emanati da Munchen Messe, che testimoniamo un’affluenza grandiosa con numeri di tutto rispetto.
- Circa 600.000 visitatori da oltre 200 paesi e regioni
- 3.601 espositori da 57 nazioni
- I decisori aziendali sottolineano l’importanza di Bauma per la sostenibilità, la digitalizzazione e il progresso
- Crescita significativa tra i visitatori dall’estero
Insomma, in un periodo caratterizzato da sfide globali Bauma ha dimostrato di non essere solo un palcoscenico per innovazioni pionieristiche e nuove partnership ma si è confermata anche un’importante fonte di informazione, grazie anche alla presenza del gotha dell’industria delle costruzioni mondiale.
Ma al di là di questi confortanti dati cosa abbiamo colto? Le key words di questa edizione sono state indubbiamente Digitalizzazione, Connettività, Tecnologia, Sostenibilità, Transizione energetica…..Ma anche, secondo noi, un elemento apparentemente impalpabile che racchiude tutte queste cose insieme. E rende possibile la loro realizzazione.
Nulla si sa. Tutto si immagina
Si tratta dell’immaginazione, cioè di tutto quell’insieme di idee e progetti, non certo a costo zero, spesso visionari ma non per questo meno importanti, che stanno alla base del concetto di futuro.
Volutamente non citiamo qui, per non far torto a nessuno, i nomi dei costruttori (e sono tantissimi) che hanno buttato il pensiero oltre l’ostacolo del fattibile, sfiorando il rischio dell’ impossibile.
Ma, come diceva il mio amato Fellini che per me è sempre fonte di riflessione, nella vita (e nell’industria, nel business, nell’arte…) “nulla si sa, tutto si immagina“.
E per questo si lasciano aperti orizzonti in cui tutto può (anzi deve, secondo le logiche del mercato), avverarsi.
Per questo un altro prefisso che è apparso in quasi tutte le presentazioni a cui abbiamo assistito è “multi“: multi accessori, multi propulsioni, multi applicazioni, multi software e via dicendo, perché nell’area aperta dell’immaginato che diventa realizzazione nulla deve essere precluso.
Tutta visione e niente concretezza quindi? Neppure per sogno (ed è proprio il caso di dirlo…). Dietro concept e prototipi c’è gente che ha pensato, in maniera proattiva, al cantiere di domani, alle esigenze del nuovo operatore, alle mille applicazioni che si schiudono nel settore delle costruzioni, alle tante opportunità ancora inesplorate….E su questo ha costruito proposte “futuriste” ma non impossibili da realizzare. Che richiederanno un “time to market” più lungo, affinamenti, aggiustamenti, ma che poi prenderanno una forma definita, migliorando produttività, comfort, sicurezza, sostenibilità.
Paradossalmente, in tempi in cui tutto è veloce e si consuma in un attimo, le tempistiche della ricerca in innovazione tecnologica si dilatano (giustamente) per lasciare spazio ad eventuali ripensamenti tagliati sulle esigenze di un mercato dinamico, mai uguale a se stesso, in continua evoluzione.
Il nuovo operatore
In questo contesto sta prendendo forma la figura di un nuovo operatore, una sorta di homo faber rinascimentale, consapevole dei nuovi strumenti digitali che la tecnologia mette a disposizione, disposto ad apprendere il nuovo e a trasformarlo in un’opportunità, accogliendo le sfide dell’IA (ben rappresentata al Bauma con diverse postazioni dedicate ma non ancora – per fortuna – totalmente padrona delle scelte degli utilizzatori cui continua a spettare l’ultima decisione d’acquisto).
Lo dimostra il fatto che ogni macchina venduta al Bauma (e sono tantissime, come è evidenziato dall’esempio della foto qui sopra) non è il risultato di un’astratta intelligenza artificiale, ma scaturisce da esperienza individuale, conoscenza del prodotto, rapporti interpersonali e strette di mano (reali), confronti diretti con i costruttori, prove sul campo
E sta proprio qui il successo di una grande fiera come questa che ha mosso milioni di euro di business, creato relazioni, fidelizzazione e curiosità.
Ci vediamo al prossimo Bauma, dal 3 al 9 aprile 2028. E sono certa che molte delle proposte visionarie che abbiamo visto in questa edizione saranno diventate concrete e l’immaginazione si sarà trasformata in realtà.
Si accettano scommesse.