Giovani che tengono duro!

MICHELE PAGANIHo avuto la fortuna, circa dodici anni fa, di conoscere virtualmente un giovane appassionato di macchine movimento terra che frequentava ancora le scuole superiori.

Allora ero un utente assiduo di un forum online in cui si discuteva di macchine, cantieri, tecniche di lavorazione, modellini, fiere di settore e tutto quanto gravitava – e gravita ancora – attorno al nostro settore.

Michele – questo è il suo nome – dietro un soprannome di gioventù ha per lungo tempo allietato – e lo fa ancora – le pagine di quel forum con le sue considerazioni pacate e sempre ragionevoli.

I suoi giudizi attorno alle macchine e al modo di lavorare non sono mai andati sopra le righe. La sua flemma è sempre stata supportata dal ragionamento e dalla voglia di capire e di approfondire le tematiche del nostro lavoro. Tanto da vederlo spaziare su più fronti passando dal movimento terra classicamente inteso fino all’agricoltura passando per il modellismo.

Con il tempo le scuole superiori sono terminate ed è arrivata la maturità. Viste le sue capacità, la famiglia insisteva perché iniziasse un percorso universitario. Michele decise invece di iniziare a lavorare nell’impresa di scavi e demolizioni di alcuni amici.

Un percorso fatto di esperienze in lavori grandi e piccoli, in demolizioni, scavi, urbanizzazioni, lavori in contesti più o meno difficili.

Fino alla decisione di intraprendere una strada autonoma con la voglia di specializzarsi in lavori complessi, sistemazioni ambientali, opere di bonifica e consolidamento di versanti, opere portate avanti con i criteri dell’ingegneria naturalistica.

Dal grande passo a oggi sono ormai passati, se non ricordo male, quasi cinque anni.

Mi ricordo che Michele mi venne a trovare a Torino nel 2009 per annunciarmi la bella notizia e da allora la sua crescita è stata costante.

MICHELE_PAGANI_01Una serietà che gli ha fatto guadagnare la fiducia crescente di molti clienti, una gran voglia di lavorare e di fare bene i lavori acquisiti, il costante aggiornamento tecnico e un piano di investimenti graduale e mirato.

Senza mai dimenticare le passioni di sempre: la montagna, i lavori da svolgere in ambiente montano, il fuoristrada, i “ragni”…ossia gli escavatori multiterreno in grado di muoversi per i pendii scoscesi che Michele, da buon varesotto, ama frequentare.

Se Michele oggi si voltasse indietro si renderebbe conto che ha percorso una strada lunga e faticosa, dove altri non sono riusciti ad andare avanti o hanno mollato per le possibili alternative meno impegnative e meno faticose.

Michele è un ragazzo che si è sempre distinto per la sua intelligenza, prudenza e voglia di fare. Avrebbe sicuramente avuto altre alternative di vita e di lavoro sia per le condizioni famigliari sia per la sua evidente capacità di adattamento che è tipica delle persone in gamba.

Eppure non ha mai mollato. Michele è uno di quei ragazzi che, con il passo costante del montanaro, tiene duro e non si lascia mai andare.

Nonostante questo, e nonostante ci siano in Italia molti altri “Michele”, il nostro paese fa veramente poco per fornire delle condizioni lavorative che siano ottimali per la nascita di nuove aziende, soprattutto se i titolari sono giovani e hanno voglia e capacità di investire nel proprio futuro.

Ho sempre più l’impressione che si voglia forzatamente portare i giovani verso una mentalità assistenzialista in cui la richiesta da soddisfare diventa in seguito un ricatto elettorale o il tacito silenzio nei confronti di comportamenti scorretti.

E poi ci sono coloro che investono nel proprio futuro perché credono nelle loro capacità e in un modo diverso di costruire – nel verso senso della parola – il loro paese.

Sono giovani che tengono duro!….come Michele e come la bella impresa che è riuscito a mettere in piedi.

Complimenti a loro e complimenti a Michele.

Noi cerchiamo, nel nostro piccolo, di essere al loro fianco. Insieme ci facciamo coraggio a vicenda.