Grandi opere

Giubileo.Conclusi i lavori di Piazza Pia

Testo e video di Luca Masaracchio

Cerimonia di inaugurazione per il nuovo sottopasso che ha prolungato quello esistente sul “Lungotevere in Sassia” a Piazza Pia, a seguito del quale è stata ricavata al di sopra una nuova grande piazza pedonale che potrà contenere fino a 150mila persone, collegando l’area di Castel Sant’Angelo a via della Conciliazione e quindi alla Basilica di San Pietro, garantendo ai pedoni ed ai pellegrini che giungeranno a Roma, un’area molto più grande da fruire in piena sicurezza e contemporaneamente una fluidificazione del traffico veicolare grazie alla creazione del sottovia.

I lavori per un investimento totale di 85,3 milioni di euro, svolti da Anas (Gruppo FS Italiane), in qualità di soggetto attuatore per conto del Commissario Straordinario del Governo per il Giubileo, Roberto Gualtieri, aggiudicati alla Salcef Group spa sono entrati nel vivo la notte del 21 agosto 2023 e sono stati ultimati in tempo per l’apertura della Porta Santa.

Alla cerimonia hanno partecipato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, il Sindaco Roberto Gualtieri, l’assessore capitolino ai Lavori Pubblici, Ornella Segnalini, l’Amministratore Delegato di Anas Aldo Isi, l’Amministratore Delegato di FS Stefano Donnarumma, il Segretario di Stato vaticano Cardinale Pietro Parolin

Un cantiere aperto su più fronti

Il cantiere ha operato su più fronti, con le sistemazioni esterne delle aree ricomprese e prospicenti a Piazza Pia, pavimentazioni, impianto di pubblica illuminazione,  riqualificazione del sistema del verde urbano con essenze arboree di pregio che, oltre a valorizzare l’opera, consentiranno di mitigare l’effetto “isola di calore”, due grandi fontane inserite al centro della nuova Piazza Pia, donano due specchi d’acqua in grado di riflettere il cielo, senza dimenticare gli altri interventi di potenziamento dei sistemi di accessibilità per le persone con ridotta mobilità.

Il prolungamento del sottopasso veicolare possiede le medesime caratteristiche geometriche dell’opera preesistente: una carreggiata costituita da tre corsie, due di larghezza pari a tre metri e una di larghezza pari a 3,5 metri e due passaggi pedonali di servizio, che permetterà di convogliare adeguatamente i 3000 veicoli/ora che attraversavano precedentemente la piazza.

La sfida del nuovo cantiere, ha avuto il suo fulcro nella realizzazione del nuovo sottopasso, in cui insistevano di diversi “sottoservizi”, con i due collettori primari della città: il Basso Farnesina e il Basso di Destra, provenienti da nord, che passano sotto due arcate del “Passetto” – il passaggio ad archi in muratura che unisce il Vaticano a Castel Sant’Angelo – e, attraversando Piazza Pia, si uniscono poco prima dell’imbocco del sottopassaggio esistente dando luogo ad un nuovo e unico collettore fognario.

Per il nuovo sottopasso è stato studiato un processo costruttivo ad hoc, articolato su 3 fasi per garantire il mantenimento del sistema fognario nel corso dei lavori. All’inizio è stato realizzato un by-pass fognario scavato tra paratie in adiacenza al collettore esistente che, una volta messo in esercizio, ha consentito la demolizione del collettore originario ed il completamento delle strutture del sottopasso. Per permettere lo svolgimento contemporaneo dei lavori è stato creato un sistema di pompe per non interrompere il flusso ed il servizio fognario, che ha rappresentato l’aspetto tecnico più sfidante della complessa opera, ma anche dal punto di vista del processo produttivo si è lavorato in sincronia sulla piazza e sul sottopasso, a pochi passi dai palazzi di Marcello Piacentini che dominano Piazza Pia e via della Conciliazione.

Nel pieno dei lavori e delle attività, a fine giugno del 2024, sono stati rinvenuti ingenti reperti archeologici sull’area di realizzazione della rampa di accesso al nuovo sottopasso, che ha reso necessario un intervento di archeologia d’urgenza, che la  proficua collaborazione tra impresa esecutrice, Soprintendenza e gli altri enti coinvolti, ha permesso di affrontare al meglio con l’impacchettamento dei reperti, lo spostamento e la nuova collocazione nell’area di Castel Sant’Angelo, in connessione col contesto di rinvenimento.

Lo scavo ha anche restituito una serie importante di Lastre Campana, terrecotte figurate usate per la decorazione dei tetti, con scene mitologiche inusuali, riutilizzate come coperture delle fogne della fullonica, ma in origine probabilmente realizzate per la copertura di qualche struttura del giardino, forse dello stesso portico di età neroniana, insistente nell’area che si affaccia sul Fiume Tevere.

Il contesto operativo della città eterna, ha rappresentato un unicum nel suo genere, fortemente urbanizzato e caratterizzato dalla presenza di edifici storici e di pregiato valore archeologico, ha indotto alla scelta di una modalità di scavo con la tecnica “cut and cover” o “top down”, la quale ha permesso di lavorare contestualmente in superficie ed all’interno del sottopasso consentendo così un’accelerazione dei tempi di completamento dell’opera, la quale è stata ultimata in soli 450 giorni grazie a 110 professionisti al lavoro 24 ore su 24, su tre turni lavorativi.

Un cantiere così complesso ha richiesto anche uno sforzo notevole in merito al parco macchine ed attrezzature, per farli giungere al centro della città in orari e tempi ben studiati onde ridurre al minimo l’impatto sul traffico veicolare ordinario, per poter operare in sincronia ed in piena sicurezza in spazi ristretti, ciascuno per la sua fase di pertinenza. Hanno operato in loco tanti escavatori e pale meccaniche cingolate, autocarri ribaltabili e cassonati, con allestimenti specifici: betoniere, pompe per calcestruzzo, autogrù, ma anche trattori stradali abbinati sia a carrelloni per trasporto macchine operatrici che a semirimorchi per trasporto materiali. Fondamentale il prezioso apporto di palificatrici e perforatrici, sollevatori telescopici, con l’ultima fase coronata dall’opera di vibrofinitrici e rulli compattatori, oltre a numerosi mezzi ed attrezzature di supporto affidati alle brillanti competenze degli operatori i quali hanno permesso la realizzazione della nuova opera, senza dimenticare il prezioso ruolo svolto anche dai tecnici e dei professionisti, che hanno permesso di tagliare questo importante traguardo.

I numeri di Piazza Pia

Investimento 85,3 milioni di euro

Superficie di 7mila mq

60 professionisti per gli scavi archeologici

110 maestranze impegnate su 3 turni lavorativi 24 ore su 24, per 450 giorni

450mila sanpietrini posati

35mila mc di scavo

600 pali di fondazione per uno sviluppo complessivo di 9000m

Le dichiarazioni

Per la Santa Sede questo è un momento significativo e per me personalmente è un momento di gratitudine. Si potrebbe dire che è stato portato a compimento un lavoro di moltissimi anni, iniziato già con Papa Pio XII e il Giubileo del 1950. Nella nuova piazza, antico e moderno non si contrappongono. E’ stata compiuta un’opera di grande valore ingegneristico e che agevolerà il fatto di poter ammirare una città attraversata dal Tevere ma non divisa“, così il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin.

Tra qualche ora il Santo Padre darà inizio al Giubileo e Roma aprirà le sue porte a milioni di pellegrini. Abbiamo lavorato tutti, tanto e bene, per fare in modo che la città fosse all’altezza delle aspettative e oggi siamo in grado di inaugurare piazza Pia, lo si deve a quanti hanno lavorato, da Anas a Fs alle maestranze, ma anche a un metodo che abbiamo inaugurato con la cabina di regia a Palazzo Chigi e per cui ringrazio il sottosegretario Mantovano. Lo si può definire un piccolo miracolo civile, il metodo giubileo che ci può ricordare che in Italia le cose si possono fare, bene e velocemente. Un’opera da oltre 85 milioni di euro per rendere il traffico più fluido e avere un grande spazio pedonale che consenta di poter ospitare qui fino a 150 mila persone, fatta con uno spirito di collaborazione che anche io oggi voglio ricordare“, le parole della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

 

“Nasce l’area pedonale urbana più grande di Roma, potrà contenere fino a 150mila persone, con fontane, gradinate e alberi dove non solo passare ma fermarsi ad ammirare la bellezza di Roma, è una grande piazza dell’abbraccio, si completa e si rilancia la collaborazione tra la Santa Sede e lo Stato italiano. Proiettiamo Roma verso l’Anno Santo con il messaggio di pace e speranza del Giubileo”, le parole del sindaco Roberto Gualtieri.

E’ una grande opera. Questo è l’esempio che l’Italia non ha da prendere lezioni da nessuno, abbiamo i migliori ingegneri e operai“. Le parole del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.

Quello per la realizzazione di piazza Pia è stato un viaggio a tratti molto impegnativo, un lavoro corale che deve diventare un modello per il futuro, grazie a tutte le maestranze. Abbiamo lavorato per riqualificare il Tevere e rafforzare il pronto soccorso dell’ospedale Santo Spirito. E’ stata una occasione di collaborazione“, ha detto il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.

La pedonalizzazione di piazza Pia e il prolungamento del sottopasso di Lungotevere in Sassia hanno rappresentato un lavoro molto complicato, complesso dal punto di vista tecnico e ingegneristico. Abbiamo lavorato con tanti uomini, tante donne molto preparate, che hanno consentito di fare in 450 giorni questa opera incredibile. Sopra c’è la piazza, sotto c’è il cuore, c’è la viabilità stradale interrata, ci sono i collettori fognari che sono stati spostati, ci sono tutte le tecnologie e quindi in qualche modo il frutto di un grande lavoro di squadra“. Lo ha detto l’amministratore delegato di Anas, Aldo Isi. “E’ una giornata incredibile – ha aggiunto – siamo molto orgogliosi, molto soddisfatti. Devo dire che anche dal punto di vista estetico credo sia stato fatto un buon lavoro. Regaliamo una piazza alla città, una piazza pedonale che collega Castel Sant’Angelo e via della Conciliazione, ma soprattutto offre una visuale inedita di Roma, di questa area bellissima di Roma“.

“Un ringraziamento a tutti quelli che hanno collaborato per questa grandissima opera, un’opera ingegneristicamente rilevante e che è resa possibile dalla presenza di grandi aziende in Italia“. Lo ha detto l’amministratore delegato di FS, Stefano Donnarumma.

Nella mia carriera non avevo mai visto un’opera così, realizzata in tempi così brevi – ha detto l’assessore capitolino ai Lavori Pubblici, Ornella Segnalini 85 milioni e mezzo utilizzati in un anno e mezzo è davvero un traguardo eccezionale per un’Amministrazione, con tutti gli ostacoli che abbiamo incontrato. Però abbiamo dato alla città uno spazio molto bello e una gradonata che permette di vedere il lungotevere e di abbracciare la piazza“.