Razionalizzazione dell’offerta di prodotto, servizi evoluti, e nuove tecnologie motoristiche per la multinazionale inglese Perkins presente il 184 paesi del mondo. E che al Bauma svelerà il Progetto Coeus.
Per rispondere alle sfide di oggi e di domani poste dalle richieste dei costruttori di veicoli e attrezzature e dalla transizione energetica in atto, Perkins, uno dei principali player a livello mondiale nella produzione di motori, si affida a due capisaldi. Da un lato, il rafforzamento del proprio core business attraverso l’ottimizzazione dell’offerta di prodotto, il miglioramento continuo delle prestazioni dei propulsori, la loro integrazione all’interno di catene cinematiche innovative, l’impiego di bio-carburanti o carburanti sintetici e l’offerta di servizi a valore aggiunto legati alla connettività. Il secondo pilastro della strategia della multinazionale inglese riguarda gli sforzi di ricerca e sviluppo per la realizzazione di una power-unit a tecnologia avanzata multi-carburante – denominata progetto Coeus (Ceo), dal nome di un titano della mitologia greca – in grado di facilitare il percorso dei costruttori di mezzi e attrezzature off-highway (OEM) verso soluzioni motoristiche a basso impatto ambientale.
Uno sguardo al futuro
Per affrontare con successo le problematiche legate alla transizione energetica Perkins adotta una strategia flessibile, che tiene conto dei tanti fattori d’incertezza che ancora caratterizzano l’evoluzione del settore. I numerosi elementi di indeterminazione riguardano la scelta dei carburanti alternativi al gasolio (etanolo, metanolo, bio-metano, oppure idrogeno) e l’architettura delle future catene cinematiche. Ma occorre anche tener conto dell’ampio ventaglio delle possibili applicazioni off-highway dei motori, dei diversi contesti geografici in cui operano e della realtà produttiva degli OEM destinatari dei propulsori, molti dei quali sono di piccole dimensioni e con limitati volumi produttivi. Per soddisfare queste esigenze Perkins ha studiato negli anni approcci multi-tecnologici al problema, ideando dal 2020 soluzioni diesel-elettriche, un sollevatore telescopico ibrido (2021), pacchi batterie agli ioni di litio da 48 Volt, 300 Volt e 600 Volt (dal 2022), dando vita nel 2024 al progetto Coeus, e realizzando lo scorso anno una pala gommata completamente elettrica.

Paul Moore, Perkins Technical Engineer Manager
Il programma Coeus, sviluppato dalla multinazionale inglese in collaborazione con Equipmake, azienda britannica specializzata nello sviluppo di moto-generatori elettrici, con l’Università di Loughborough e il laboratorio Advanced Propulsion Centre (APC), si è concretizzato una power-unit di concezione avanzata. Che è in grado di adattarsi, con opportune modifiche, a diverse tipologie di carburanti e di integrare una componente elettrica. Ciò per fornire, insieme al motore a combustione interna di 7 litri di cilindrata derivato da un’unità della Serie 1200, le stesse performance, in termini di risposta e di densità di potenza, di un gruppo convenzionale.
La versione con motore a combustione interna alimentato a idrogeno prevede un sistema di iniezione indiretto con miscela magra (lean-burn) e candele di accessione diverse da quelle standard di un propulsore a ciclo Otto, oltre a un particolare sistema di ventilazione della coppa dell’olio. I test di validazione della power-unit sono iniziati nel primo trimestre di quest’anno. L’unità sperimentale, insieme ai motori delle serie 904 e 2600, sarà una delle attrazioni dello stand Perkins al Bauma di Monaco di Baviera (Padiglione A4 – Stand 336). Ma su questo argomento la multinazionale inglese ha mantenuto nella conferenza stampa prima del Bauma il massimo riserbo.
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