Grandi opere

Giubileo. Abbattuto il diaframma a Piazza Pia

Testo e foto di Luca Masaracchio 

Opere per il Giubileo. Abbattuto il diaframma per il nuovo sottopasso di Piazza Pia in Roma     

Hanno raggiunto un avanzamento del 65% i lavori del cantiere per il nuovo sottopasso che implementerà quello già esistente sul “Lungotevere in Sassia” a Piazza Pia, grazie ai quali verrà creata al termine anche una grande nuova grande piazza pedonale che unirà di fatto l’area di Castel Sant’Angelo a via della Conciliazione e quindi alla Basilica di San Pietro, garantendo contemporaneamente ai pedoni una fruizione dell’area in piena sicurezza e una fluidificazione del traffico veicolare grazie alla creazione del sottovia.

I lavori in corso di realizzazione a Roma a cura dall’Anas (Società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane), grazie a una convenzione con Roma Capitale, rientrano tra quelli previsti per il Giubileo Ordinario del 2025.

Alle operazioni di abbattimento del diaframma che separava il nuovo sottopasso di Piazza Pia sono intervenuti il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il Presidente Regione Lazio, Francesco Rocca, il Sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri, l’Assessore ai lavori Pubblici di Roma Capitale, Ornella Segnalini, il Monsignor Arcivescovo, Rino Fisichella, il Presidente di Anas, Edoardo Valente, il Direttore Anas Investimenti e Realizzazione, Eutimio Mucilli, il Responsabile Anas Struttura Territoriale Lazio, Marco Moladori.

Focus sui  lavori per il Giubileo

L’abbattimento del diaframma

I lavori aggiudicati al Gruppo Salcef sono entrati nel vivo il 21 agosto 2023, saranno ultimati prima dell’apertura della Porta Santa il prossimo dicembre. Dal punto di vista tecnico sono realizzati con la metodologia “cut&cover” che sta permettendo di lavorare contestualmente in superficie e all’interno del sottopasso, procedendo all’adeguamento della rampa del sottopasso esistente realizzato in occasione del Giubileo del 2000, costruendo una nuova piattaforma stradale con le stesse caratteristiche geometriche di quella dell’opera già esistente, una carreggiata con tre corsie, due di larghezza pari a 3 metri e una di larghezza pari a 3,5 metri e saranno presenti due passaggi pedonali di servizio di diversa larghezza (50 cm a sinistra e 100 cm a destra).

Sono in via di ultimazione le attività di scavo per portare a livello la quota del sottopasso e iniziare la realizzazione della soletta di fondo.

Un’operazione complessa

Il portico di età neroniana

Il cantiere insiste su un’area urbana assai complessa, in pieno centro nelle vicinanze del Fiume Tevere, tra alcuni edifici simbolo della città eterna, in cui oltre alle criticità tipiche di un cantiere operante in ambito urbano con volumi di traffico intenso (la viabilità di Piazza Pia registra circa 3 mila veicoli l’ora), numerosi sottoservizi al di sotto della sede stradale, col sottosuolo romano che si è riconfermato scrigno di straordinari reperti. Stavolta le indagini di archeologia hanno portato alla luce scoperte che raccontano paesaggi urbani e brani di storia della città finora sconosciuti. L’area di indagine era occupata in antico da alcune importanti residenze imperiali suburbane (horti Agrippinæ, horti Domitiæ), che lambivano la riva destra del Tevere, affacciandosi sul fiume in modo scenografico con portici, passeggiate e giardini. A seguito della scoperta si è proceduto con l’impacchettamento dei reperti precedute dalle operazioni di restauro propedeutiche, per poi procedere alla delocalizzazione. I resti saranno quindi rimontati e opportunamente musealizzati nell’area di Castel Sant’Angelo, ovvero in connessione col contesto di rinvenimento.

Un’operazione complessa con una fase di ‘archeologia di emergenza‘ portata a compimento in tempi molto serrati per rispettare la tempistica dei lavori in collaborazione straordinaria con il Ministero della Cultura e la Soprintendenza.

Particolare della muratura ad arco del collettore fognario scoperta dopo l’abbattimento del diaframma

Nell’area interessata dalla nuova opera insistono anche due collettori fognari di primaria importanza per i servizi di Roma, il “Basso Farnesina” ed il “Basso di destra”, per la costruzione della nuova arteria stradale è stato necessario procedere con la deviazione dei due collettori fognari esistenti in maniera tale da liberare il sedime della nuova opera. Attraverso 11 pompe di sollevamento (dal peso di 230 t) sono stati deviati i flussi idraulici ed è stato demolito il primo collettore ed è stato realizzato il nuovo collettore scatolare che è entrato in funzione il 15 aprile.

Foto di Gruppo con tecnici ed operai
Foto di gruppo con i tecnici e gli operai

Con l’inversione del sistema di pompaggio, i flussi delle acque miste sono state nuovamente deviate, per poter demolire anche il secondo collettore, che si trovava proprio sul tracciato del nuovo sottovia. Contestualmente alle operazioni di demolizione del primo collettore e alla costruzione del nuovo collettore scatolare, è iniziata la realizzazione dei pali a sostegno del nuovo tunnel.

Macchine al servizio del Giubileo

Anche il versante delle macchine impegnate nei lavori non è stato da meno, sul cantiere hanno operato numerose macchine, tra questi escavatori e pale meccaniche cingolate, autocarri per la movimentazione del materiale di smarino, autocarri con allestimenti specifici, autogrù e sollevatori telescopici, palificatrici e perforatrici oltre a numerosi mezzi di supporto affidati alle mani sapienti degli operatori delle maestranze che stanno contribuendo alla realizzazione della nuova opera.